•  4
    Maurizio
    Rivista di Estetica 60 3-6. 2015.
    Essere è resistere, secondo Maurizio Ferraris: e di resistenza, effettivamente, l’uomo Ferraris ne ha mostrata parecchia. Dal 1978, anno del suo primo articolo pubblicato in francese su Littérature, la sua produzione si è fatta sterminata e si fatica, senza retorica alcuna, a pensare che un uomo di sessant’anni possa davvero aver scritto così tanto, su così tanti argomenti e con tanta continuità. Ma, d’altronde, per Maurizio la scrittura è un’attività filosofica fondamentale – tanto come prat...
  •  11
    Mezzo opaco, mezzo trasparente
    Rivista di Estetica 113-118. 2014.
    Taking into consideration two famous philosophical perspectives (Danto’s and Walton’s, respectively) on artistic categories (“style”, principally), this paper focuses on a peculiarity of Paladinos works: the robust interplay between their transparency (when taken as a medium) and the opaqueness of their contents (when taken as images).
  • Rappresentazioni pittoriche, Vere E false1
    Rivista di Estetica 46 (31-33): 69. 2006.
  •  5
    Molyneux' question redux
    with Alessandra Jacomuzzi and Nicolo Bruno
    Phenomenology and the Cognitive Sciences 2 (4): 255-280. 2003.
    After more than three centuries, Molyneux's question continues to challenge our understanding of cognition and perceptual systems. Locke, the original recipient of the question, approached it as a theoretical exercise relevant to long-standing philosophical issues, such as nativism, the possibility of common sensibles, and the empiricism-rationalism debate. However, philosophers were quick to adopt the experimentalist's stance as soon as they became aware of recoveries from congenital blindness …Read more
  •  8
    Che cosa documenta un’opera d’arte?
    Rivista di Estetica 50 309-317. 2012.
    We normally suppose that any artwork “is about” something. The aim of this paper is to show that, even if we can often successfully treat artworks like (historical, sociological, biographical, economical, psychological…) documents, such a circumstance isn’t essential in order to make of an object (a building, a photo…) an artwork (nor it is, parenthetically, the fact that the object in question can be judged as a “beautiful” object, in any sense of this word). The only important circumstance is …Read more
  •  15
    L'arte, una specie di cosa?(Una schedatura parziale)
    Rivista di Estetica 23 (2): 55-71. 2003.
  •  27
    Delle marche e delle etichette
    Aisthesis: Pratiche, Linguaggi E Saperi Dell’Estetico 4 (2). 2011.
  • Sentire come macchine e come animali
    Rivista di Estetica 38 (8): 127-149. 1998.
  •  14
    Che cosa documenta un’opera d’arte?
    Rivista di Estetica 50 309-317. 2012.
    We normally suppose that any artwork “is about” something. The aim of this paper is to show that, even if we can often successfully treat artworks like (historical, sociological, biographical, economical, psychological…) documents, such a circumstance isn’t essential in order to make of an object (a building, a photo…) an artwork (nor it is, parenthetically, the fact that the object in question can be judged as a “beautiful” object, in any sense of this word). The only important circumstance is …Read more
  •  7
    No Appreciation without Interpretation
    Rivista di Estetica 38 25-34. 2008.
    Il 1964 è una data importante per la filosofia di Arthur C. Danto. Durante la tarda primavera di quell’anno i responsabili della Stable Gallery di New York esposero una gran quantità di scatoloni, di dimensioni diverse e del tutto simili a quelli che si potevano vedere negli scaffali dei supermercati americani. Danto dice spesso di intendere quell’evento come la sua personale rivoluzione copernicana. Non dobbiamo dimenticare che ancora durante gli anni Sessanta del secolo scorso i filosofi an...
  •  6
    Parerga?
    Rivista di Estetica 40 21-39. 2009.
    Né opera (ergon), né fuori-d’-opera (hors-d’oeuvre), né dentro né fuori, né sopra né sotto, il parergon sconvolge ogni opposizione, ma non rimane indeterminato e dà luogo all’opera. Non sta più soltanto intorno all’opera. Quel che esso introduce – le istanze della cornice, del titolo, della firma, della didascalia ecc. – non smette più di mettere sottosopra l’ordine interno del discorso sulla pittura, le sue opere, il suo commercio, le sue quotazioni, i suoi plusvalori, la sua speculazione, i...
  •  413
    Editoriale–Etichettare/descrivere/mostrare
    Aisthesis: Pratiche, Linguaggi E Saperi Dell’Estetico 4 (2): 2-7. 2011.
    “Art”—what is it? What sort of entities are artworks? “Art”—when is it? Normally, when we visit an art exhibition, when we listen to a concert or when we look at a performing art in a setting, we use to read the titles, the tags or something textual, a threshold not crafted by the author, about the exposed or executed artworks in order to grasp their subject, style, history, and author. But: how does a title, a non-fiction depiction or a pointing, and different ways of para-textual activation, e…Read more
  • Sistematica estetica: la casa, il libro
    Rivista di Estetica 30 (34-35): 93-118. 1990.
  •  2
    Indiscernibili, identici: è lo stesso
    Rivista di Estetica 38 55-70. 2008.
    Andy was a Catholicthe ethic ran through his bonesHe lived alone with his mothercollecting gossip and toysEvery Sunday when he went to Churchhe’d kneel in his pew and sayIt’s workall that matters is workLou Reed, «Songs for Drella», Work In un secolo in cui la formula di “ontologia dell’arte” sarebbe stata difficilmente compresa, Schelling avanzava su questo terreno una tesi fortissima, sostenendo che nella mitologia classica, cioè per quella che è la “materia” dell’arte più alta finora prod...
  • Che cosa e un ente?
    Rivista di Estetica 43 (22): 23-39. 2003.
  • Recensioni/Reviews-Passioni, emozioni, affetti
    with C. Bazzanella and A. Voltolini
    Epistemologia 27 (1): 170-172. 2004.
  • Proteo e le sue immagini
    Rivista di Estetica 43 (24): 86-88. 2003.
  •  7
    Parerga?
    Rivista di Estetica 40 (13): 21-39. 2009.
    Né opera (ergon), né fuori-d’-opera (hors-d’oeuvre), né dentro né fuori, né sopra né sotto, il parergon sconvolge ogni opposizione, ma non rimane indeterminato e dà luogo all’opera. Non sta più soltanto intorno all’opera. Quel che esso introduce – le istanze della cornice, del titolo, della firma, della didascalia ecc. – non smette più di mettere sottosopra l’ordine interno del discorso sulla pittura, le sue opere, il suo commercio, le sue quotazioni, i suoi plusvalori, la sua speculazione, i...
  •  128
    Molyneux's question redux
    with Alessandra C. Jacomuzzi and Nicola Bruno
    Phenomenology and the Cognitive Sciences 2 (4): 255-280. 2003.
    After more than three centuries, Molyneux's question continues to challenge our understanding of cognition and perceptual systems. Locke, the original recipient of the question, approached it as a theoretical exercise relevant to long-standing philosophical issues, such as nativism, the possibility of common sensibles, and the empiricism-rationalism debate. However, philosophers were quick to adopt the experimentalist's stance as soon as they became aware of recoveries from congenital blindness …Read more
  • Sentire. Percezione e sentimento
    Rivista di Estetica 37 (1). 1997.
  • La fallacia dell'analogon rationis
    Rivista di Estetica 42 (19): 11-35. 2002.
  •  3
    Come può Danto parlare di arte?
    Rivista di Estetica 35 (35): 223-239. 2007.
    tutti quelli che vedono e dipingono cieli verdie prati azzurri dovrebbero essere sterilizzatiAdolf Hitler in misura considerevole, le nostre praticheche riguardano le opere [delle arti] visiveconsistono - e normalmente, lungo la storiae la tradizione dell’arte occidentale [...], sonoconsistite — precisamente nel non trattare taliopere come oggetti fisiciFrank Sibley Si parla tanto di arte. Dell’esistenza di una cosa del genere, di qualcosa che ricomprende in sé tutte quelle che sono le varie...
  •  13
    Dalla documentalità al nuovo realismo
    with Elena Casetta and Ivan Mosca
    Rivista di Estetica 50 3-7. 2012.
    Nel 2009 esce Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce di Maurizio Ferraris. Si tratta di un libro importante, per varie ragioni, ma qui vorremmo sottolinearne principalmente due. Innanzitutto, perché si pone come un’opera di rottura all’interno di una tradizione teorica consolidata – o, almeno, fino a quel momento assai poco movimentata. In secondo luogo, perché le tesi lì sostenute hanno degli esiti che vanno ben al di là della teoria. Cominciando con il primo punto, occorre ricord...