Riassunto: In una prospettiva naturalistica, lo studio della religione presenta subito un punto problematico: se essa è così diffusa, tanto da apparire un tratto inscritto nella natura umana, ciò significa che la religione comporta dei vantaggi adattivi o, quantomeno, significa che essa non comporta svantaggi tali da ostacolare la sopravvivenza di chi la pratica. Nel primo caso, si tratta di individuare la possibile funzione della religione, ovvero una qualche utilità che ne giustificherebbe il …
Read moreRiassunto: In una prospettiva naturalistica, lo studio della religione presenta subito un punto problematico: se essa è così diffusa, tanto da apparire un tratto inscritto nella natura umana, ciò significa che la religione comporta dei vantaggi adattivi o, quantomeno, significa che essa non comporta svantaggi tali da ostacolare la sopravvivenza di chi la pratica. Nel primo caso, si tratta di individuare la possibile funzione della religione, ovvero una qualche utilità che ne giustificherebbe il suo permanere nella storia umana. Alla luce di un modello antropologico che vede l’identità soggettiva segnata da una fragilità ontologica, in questo articolo offriremo una particolare versione della tesi che assegna alla religione, quale byproduct, una funzione positiva, ipotizzando quella che potrebbe essere una sua utilità nella difesa dell’unità dell’autocoscienza. Sarà dunque sulla religione quale insieme di tecniche difensive del self che concentreremo la nostra indagine. Parole chiave : Ernesto De Martino; Naturalismo darwiniano; Meccanismi di difesa; Identità soggettiva; Religione Religion as a Defensive Technique for Subjective Identity: From a naturalistic perspective, the study of religion immediately leads to a problematic point: if religion is so widespread, to the extent that it seems to be a trait inscribed in human nature, then it should have adaptive advantages or, at the very least, it should not have disadvantages that would stand in the way of the survival of those who practice religion. In the former case, we need to understand the function of religion, viz. a utility it confers that may justify its persistence across human history. Against the backdrop of an anthropological model that considers subjectivity identity to be characterized by ontological fragility, this article will offer a special version of the claim that religion, viewed as a byproduct, has a positive function: we will make the hypothesis that it contributes to the defense of the unity of self-consciousness. Thus our focus will be on religion construed as a repertoire of strategies designed to protect the self. Keywords: Ernesto De Martino; Darwinian Naturalism; Defense Mechanisms; Subjective Identity; Religion