Dopo aver ripercorso la vita di Alberto, le vicende legate all'istituzione dello studium generale di Colonia e la cultura della provincia tedesca nella prima metà del XIII sec., l'A. si sofferma sulla svolta nell'attività didattica di Alberto, avvenuta attorno al 1250 con la stesura dei commenti al Corpus Aristotelicum. L'istanza scientifico-razionalistica che segna questa svolta ha i suoi cardini principali nella fondazione di una scienza autonoma dalla teologia e nella strutturazione scientifi…
Read moreDopo aver ripercorso la vita di Alberto, le vicende legate all'istituzione dello studium generale di Colonia e la cultura della provincia tedesca nella prima metà del XIII sec., l'A. si sofferma sulla svolta nell'attività didattica di Alberto, avvenuta attorno al 1250 con la stesura dei commenti al Corpus Aristotelicum. L'istanza scientifico-razionalistica che segna questa svolta ha i suoi cardini principali nella fondazione di una scienza autonoma dalla teologia e nella strutturazione scientifica della teologia stessa. Nella seconda parte del lavoro l'A. esamina la soluzione di Alberto ad alcuni problemi cruciali per l'assimilazione medievale del pensiero aristotelico, cioè la questione dell'identità di angeli e intelligenze motrici, l'inchoatio formarum e la conseguente fissità delle leggi di natura, l'origine dell'anima intellettiva, l'unicità dell'intelletto e infine la dottrina della felicità intellettuale condannata a Parigi nel 1277. Le tesi albertine emerse dalla discussione su questi problemi evidenziano, secondo l'A., la centralità dell'intelletto come fondamento della natura e della ragione umana e danno fondamento alla volontà di «umanizzazione» dell'uomo perseguita da Alberto Magno